PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “ELDORATO A NAPOLI”
Chiesa Valdese Metodista – Via dei Cimbri, 8 – Napoli (Via Duomo, 275)
Presso la Chiesa Valdese di Napoli, il Sindaco Luigi de Magistris, il pastore Leonardo Magrì e il Parroco del rione Sanità Don Antonio Loffredo hanno presentato “Eldorato a Napoli”, un progetto dell’artista Giovanni de Gara che coinvolgerà sette chiese della città e il Maschio Angioino con l’obiettivo di promuovere una riflessione profonda sul tema dell’accoglienza verso ogni individuo, senza distinzione di razza, genere e credo.
Eldorato è un progetto che racconta l’illusione di questo millennio: l’esistenza di una terra dell’oro, dove ci sono benessere e futuro. Una terra lontana di cui si sa poco e di cui si immaginano meraviglie; una terra al di là della linea dell’orizzonte che ce la nasconde.
Il progetto, ideato e prodotto dall’artista Giovanni de Gara (Firenze, 1977), si articola in una serie di installazioni site-specific che utilizzano come materia prima un oggetto salva-vita: le coperte isotermiche normalmente usate per il primo soccorso in caso di incidenti e calamità naturali ed entrate nell’immaginario collettivo come “veste dei migranti”.
Il viaggio di Eldorato è iniziato il 28 giugno a Firenze, dalle tre porte dell’Abbazia di San Miniato al Monte in occasione delle celebrazioni del millenario dalla sua fondazione. Con lo stesso “oro salvifico” sono state e saranno rivestite le porte di chiese e luoghi simbolici italiani, nella speranza di concludere il percorso sulla soglia di San Pietro.
Il progetto ha l’obiettivo di promuovere una riflessione profonda sul tema dell’accoglienza verso ogni individuo, senza distinzione di razza, genere e credo e di dare un segno di calore e salvezza a partire dalla contemplazione di un oro che splende non per carati, ma per la bellezza e la semplicità del suo messaggio.
Quello dell’oro è un simbolo che da sempre accompagna la storia dell’umanità e quella della Chiesa: i fondi oro dei quadri e le decorazioni delle sculture raffiguravano lo splendore di Dio e – al contempo – il potere e la ricchezza della sua chiesa; l’età dell’oro era incarnazione di uno stato ideale in cui gli uomini vivevano a contatto col divino, in armonia ed equilibrio, prima della caduta nell’età del ferro fatta di guerra e fatica. Se diamo fede a una visione ciclica della storia, l’età dell’oro dovrà tornare e sarà contraddistinta non più dalla preziosa foglia d’oro, ma da un povero, delicato e vitale foglio d’oro che accomuna e protegge tutti: E’ questo lo splendore che il progetto Eldorato attende e annuncia, anche se tutto sembra andare in un’altra direzione. Una direzione in cui chi arriva sulle nostre terre sperando di trovare una terra dorata fatta di pace, lavoro e benessere, nel migliore dei casi trova solo l’oro di una copertina isotermica. E poi giorni, mesi, anni di attesa nei non-luoghi recintati a doppio filo che chiamiamo “centri di accoglienza”.
Viviamo nell’epoca delle fake-news e delle contraffazioni, del complottismo e delle false speranze, e da questo prende forma il nome del progetto. Eldorato è infatti un’evidente distorsione del luogo immaginario per eccellenza (l’Eldorado) ed è stato deformato come viene deformata la realtà dei fatti, specialmente in materia di immigrazione.
Sul piano etimologico, esso deriva dal termine ebraico “El ” – che significa Dio – il Dio Dorato, riferimento ultimo di chi, abbandonando la propria terra e una parte di sé, arriva a una Terra Altra, madre in spirito. Una terra che, in una visione interiore, concede generosa la possibilità di ripartire e realizzare se stessi.
Il viaggio di Eldorato sarà raccontato in un docu-film che seguirà ogni installazione raccogliendo storie e riflessioni di quanti si uniranno al progetto durante il suo percorso. Tra i primi ad aderire Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato al Monte; Tomaso Montanari (storico dell’arte), Don Andrea Bigalli (Libera), Stefano Mancuso (scienziato, fondatore della neurobiologia vegetale), e Francesco Malavolta (fotoreporter, da vent’anni al seguito dei popoli in movimento alle porte dell’Europa) che accompagnerà il progetto con una serie di scatti scelti appositamente per Eldorato.
Alberto Alovisi