AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI PRESENTAZIONE RECUPERO REPERTI DAL FONDO DEL MARE DEL PORTO DI NAPOLI

Presso il Museo Archeologico di Napoli, in una interessante conferenza stampa, presentato il recupero dei reperti archeologici sul fondale del Porto di Napoli. Sono intervenuti : Luisa Melillo, Archeologa del Museo e responsabile del laboratorio di restauro; Enrico Stanco, Archeologo del MANN; Pietro Spirito, Presidente dell’Autorità Portuale; Luciano Garella, Soprintendente ABAP del Comune di Napoli ed il Sindaco Luigi De Magistris. Oggetto della conferenza stampa : la presentazione dei risultati delle indagini di recupero di reperti archeologici sui fondali del Porto di Napoli. Il 23 dicembre 1798 i Borbone fuggono dal Porto di Napoli dando ordine all’Ammiraglio Nelson di procedere all’affondamento delle navi che non potevano essere armate. Questo incontro, riporta all’attenzione delle istituzioni e dei cittadini il valore storico del Porto di Napoli, centrale per la storia economica e sociale della città, cosi ha esordito il neo Presidente del Porto , Pietro Spirito. Il Porto di Napoli non è solo un’infrastruttura strategica per la Città e la Campania tutta, non è solo il motore dell’economia e del lavoro, è anche e prima di tutto, una parte significativa e determinante per decifrare i cambiamenti che si sono svolti nel percorso di trasformazione vissuto da questo territorio. Il valore simbolico di una data che ha rappresentato un punto di svolta nella storia cittadina, con la fuga dei Borbone e la vittoria effimera della rivoluzione del 1799, ci restituisce un passaggio nel quale il porto, come spesso è accaduto, ha costituito uno snodo di trasformazione e di cambiamento. La scelta del Museo, ha concluso il Presidente Spirito, per la presentazione dei reperti sta a significare due fondamentali ragioni : consolidare una stretta collaborazione tra le istituzioni e aprire il Porto alla Città”. I lavori di indagini effettuate nello specchio d’acqua dello scalo compreso tra Molo San Vincenzo, Molo Angioino e l’Immacolatella vecchia con una spesa di 1.280.000 euro, impresa agg mus2iudicatrice dei rilievi : ATI. Tipologia dei lavori : indagini sul fondo del mare con apparecchiature e supporti tecnologici. I risultati finora ottenuti sono : recuperata una campana, in custodia all’AdSP e individuati una corvetta, quattro cannoni e palle di cannone. La corvetta, potrebbe essere la “ Flora “ affondata nel 1799 e si trova nello specchio d’acqua compreso tra l’Immacolatella vecchia ed il Piliero. Attualmente non è stata decisa la destinazione finale dei reperti, ma come riferito dal Presidente Spirito, una destinazione potrebbero essere i magazzini generali del Porto di Napoli.

Il lavoro in sinergia, hanno riferito nei loro interventi, il Sindaco De Magistris e l’Architetto Garella, sta portando risultati insperati, infatti questi reperti una volta trovata la giusta collocazione, saranno oggetti di vista dei già numerosi turisti e non solo che ormai da tempo hanno scelto Napoli,ma anche un volano sia per l’economia che per l’occupazione , in modo particolare quella giovanile.

Alberto Alovisi