ALL’UNIONE INDUSTRIALI DI NAPOLI PRESENTATO IL TERZO APPUNTAMENTO DI “ UN FUTURO MAI VISTO “.

Quella del Birrificio Messina e della GMT ( Generale Meccatronica applicata), sono solo due delle storie, ispirate al modello di Adriano Olivetti, che hanno fatto da cornice al terzo appuntamento di “Un futuro mai visto”, manifestazione organizzata dalla Fondazione CON IL SUD per festeggiare il suo decimo compleanno. L’incontro si è svolto a Napoli, presso la sede partenopea dell’Unione Industriali. “La scelta di mettere al centro del dibattito Adriano Olivetti- ha spiegato Carlo Borgomeo presidente Fondazione CON IL SUD – è quella di raccontare una importante figura morale per i suoi innovativi progetti industriali, basati sul principio secondo cui il profitto aziendale deve essere reinvestito a beneficio della comunità. In questo senso, Olivetti è un personaggio profetico, che ha immaginato un modo nuovo di fare impresa non in alternativa o in isolamento rispetto al territorio. Questa storia si collega a quella degli altri personaggi che abbiamo scelto di “raccontare” in occasione dei 10 anni della Fondazione CON IL SUD: Franco Basaglia, Danilo Dolci, Renata Fonte, Don Lorenzo Milani, Adriano Olivetti, perché oltre a rimarcare la loro capacità di coniugare l’aspetto “visionario” e la potenza dell’esempio, vogliamo sottolineare anche l’attualità di una necessaria rottura culturale con schemi e paradigmi ormai inappropriati per interpretare il presente e progettare il futuro, non solo del Sud ma del Paese”. La manifestazione si è aperta con i saluti di Ambrogio Prezioso, presidente dell’Unione Industriali di Napoli. “Per Olivetti – ha spiegato il presidente- gli imprenditori hanno responsabilità di classe dirigente e devono porsi obiettivi per le loro aziende che si estendano oltre il mero profitto. L’impresa ha la responsabilità di contribuire a migliorare sotto il profilo materiale, culturale e sociale il territorio dove svolge la sua attività. E’ un impegno che Confindustria e le sue imprese portano avanti da tempo, pur tra resistenze anche culturali frapposte, oltre che dallo stesso mondo produttivo, dalla burocrazia e dal livello politico istituzionale. Dobbiamo vincere insieme questa sfida, sapendo che il futuro del Paese, a cominciare dal Mezzogiorno, si gioca sulla capacità di innovare sulla base di progetti condivisi, in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale”. Anche Beniamino de’ Liguori Carino, segretario generale Fondazione Adriano Olivetti, ha posto l’accento sul ruolo sociale che Olivetti ha avuto nella storia. “Prima che essere il simbolo e la vittima dell’arretratezza strutturale e culturale dell’Italia del dopoguerra – ha sottolineato – il Mezzogiorno, per Adriano Olivetti, incarna anzitutto quei valori essenziali per lo sviluppo di una civiltà materialmente più fascinosa e spiritualmente più elevata, valori che un progresso senza etica stava distruggendo in nome di un’idea di profitto bugiarda e autoreferenziale. Tra il 1950 e il 1960, Pozzuoli, ma anche Matera, sono i luoghi dove Olivetti tentò di replicare, senza colonialismi, il modello imprenditoriale, sociale, culturale e politico di cui Ivrea, in quegli anni, era laboratorio. Una storia ancora troppo poco esplorata, che giornate come quella promossa dalla Fondazione CON IL SUD aiutano a far emergere, confluendo nel lavoro di divulgazione e approfondimento dell’esperienza olivettiana condotto dalla Fondazione Adriano Olivetti”

Nel corso della manifestazione sono intervenuti Daniele Marrama, presidente dell’Istituto Banco Napoli – Fondazione, il sociologo Domenico De Masi, l’economista Marco Vitale e l’architetto Luca Zevi. Nel corso della giornata è stato possibile visitare l’installazione “Una nuova idea di Sud” creata per l’occasione da ArchiStart, prodotta e a cura di Fondazione CON IL SUD e Fondazione Adriano Olivetti. Il prossimo appuntamento della manifestazione è in programma per il 29 settembre a Firenze e sarà dedicato a Don Lorenzo Milani. Il ciclo dei cinque appuntamenti – che prevedono delle testimonianze di buone pratiche di rete – si concluderà il 22 ottobre a Venezia con l’incontro dedicato a Franco Basaglia. All’evento saranno messe in relazione tra loro anche le altre figure scelte dalla Fondazione per raccontare e dare il passo a “un futuro mai visto”.

Alberto Alovisi