I DE FILIPPO : IL MESTIERE IN SCENA

Nella Sala Giunta del Comune di Napoli, alla presenza del Sindaco, Luigi De Magistris, è stata presentata la mostra : “ I De Filippo il mestiere in scena “ . Oltre al Sindaco, hanno partecipato alla presentazione, l’Assessore alla Cultura ed al Turismo , Gaetano Daniele; Carolina Rosi, Tommaso De Filippo e Alessandro Nicosia, curatori della mostra. Anche se non è possibile contenere in una mostra, ha, la storia di questa grande famiglia teatrale, questa a Castel dell’Ovo, vuole essere una sorta di lanterna che il visitatore prenderà nelle mani per illuminare l’affascinante viaggio nel mondo defilippiano. Una mostra, questa, che porterà Napoli in tutto il mondo, anche se i De Filippo sono un icona nel mondo” Saranno proprio Eduardo e Luca De Filippo a presentare e raccontare, da Eduardo Vincenzo e Mario Scarpetta a Titina, Peppino e Luigi De Filippo, questa famiglia che ha attraversato un secolo e che ha aggiunto uno straordinari tassello alla fama che il nostro teatro ha nel mondo. La mostra monumentale : “ I De Filippo il mestiere in scena “ , in anteprima mondiale a Napoli, riempirà per cinque mesi, dal 28 ottobre 2018 al 24 marzo 2019, le storiche sale dell’intero Castel dell’Ovo. Fortemente voluto dalla famiglia De Filippo e promossa dal Comune dei Napoli ( Assessorato alla Cultura ed al Turismo ), con a fianco le principali istituzioni di riferimento, l’esposizione è a cura di Carolina Rosi, Tommaso De De Filippo e Alessandro Nicosia, Presidente di C.O.R a cui si deve anche la produzione e si propone come un dialogo continuo tra i De Filippo ed il pubblico, nel rispetto del quale quale questa grande famiglia ha sempre lavorato e donato ogni giorno il suo mestiere, la sua arte. La mostra presenta : materiale inedito, lettere, foto, video, oggetti e centinaia di costumi, locandine, manifesti, copioni manoscritti e dattiloscritti, conservati in archivio privato, in Istituti e soprattutto nel fondo degli eredi di Eduardo.

Nino Daniele, nel suo intervento dice, tra l’altro : “ questa mostra è un incredibile viaggio attraverso un’importante famiglia teatrale, che ha caratterizzato il teatro del ‘900 italiano e vede nei De filippo la sua punta più alta. Per i tanti che verranno a Napoli è un’occasione per conoscere in profondità la città attraverso l’incontro con questa grande famiglia di teatranti “.

A sua volta, la curatrice della mostra,Carolina Rosi, afferma: “ è un sogno che diventa realtà. Mi chiedo come mai a scuola si studia Pirandello e non Eduardo. Ci sono commedie ancora attuali, fondamentali per comprendere il Paese, così come i film che ha realizzato mio padre “.

Gli fa eco, l’altro curatore,Tommaso De Filippo : “ C’è sempre stato interesse per la nostra famiglia anche fuori dall’Italia. Vogliamo che sia una mostra aperta alle famiglie e che tutte le generazioni vengano a scoprire figli, genitori e nonni di una famiglia teatrale. Ricordo che la Fondazione supporta il Laboratorio di Ceramica di Nisida. I ragazzi hanno creato una serie di prodotti che verranno venduti all’interno dello shop della mostra e il ricavato verrà devoluto proprio al laboratorio “.
Alessandro Nicosia, sottolinea : “All’interno della mostra, come tutte le grandi esposizioni monumentali e monografiche, si ripercorre la storia di tutta la famiglia a partire dagli Scarpetta, Titina de Filippo e ovviamente Edoardo e Luca, Peppino e Luigi, attraverso le loro testimonianze dirette sul palcoscenico. Fra tutte cito la grande Sala Italia dove ci sarà una straordinaria miscellanea del mondo del teatro. Si racconteranno le commedie più importanti attraverso gli oggetti vivi, cioè quelli che gli eredi hanno conservato gelosamente: dalle scenografie ai costumi ai bellissimi servizi mediali che la Rai ha messo a disposizione. Tutti materiali che non si erano mai visti insieme.
In conclusione, il Sindaco Luigi de Magistris dice : “Ogni ragazzo che incontrerà la famiglia De Filippo avrà più ragioni per intraprendere la strada della bellezza, della cultura, della rinascita e non quella della narcotizzazione delle coscienze. Sono esplosioni culturali fondamentali nella nostra città dopo Totò i De Filippo. La dimostrazione di una città che nel momento storico economico-finanziario più difficile continua a puntare sulla cultura come arma principale del riscatto di un popolo e di una comunità”.
Alberto Alovisi