“ IL GUERRIERO “ DI SALVATORE BAGNI PRESENTATO AL PAN DA IGNAZIO SENATORE

Al Palazzo delle arti di Napoli, con Ignazio Senatore, Salvatore Bagni, l’indimenticabile giocatore del Napoli, ai tempi di Maradona, ha presentato il suo libro “ IL GUERRIERO “,

Alla presentazione, i colleghi, Corbo, De Luca Ventre e tanti altri che a turno hanno messo in risalto  l’indole di Bagni rivelando episodi inediti.

Il libro è l’’autobiografia di un giocatore irruento, un uomo di carattere che ha scritto pagine importanti nella storia del nostro calcio. Rivelazioni e retroscena. I dubbi e le ansie degli inizi a Carpi, l’exploit a Perugia, l’avventura all’Inter, l’approdo a Napoli con la conquista dello scudetto e la felicità di giocare accanto al Fenomeno,il finale di carriera ad Avellino. Salvatore Bagni racconta la sua vita di uomo contro, sempre disposto a metterci la faccia, a entrare duro e deciso sia che si tratti di un contrasto di gioco che di un problema quotidiano. L’amicizia con Diego Armando Maradona, le magie del fuoriclasse argentino. I retroscena di un calcio che riusciva ancora a divertire. I rapporti con gli allenatori. Il gelo con Ottavio Bianchi, il calore umano di Rino Marchesi. I rapporti difficili con Hansi Muller, lo scontro con Sandro Mazzola. Il giallo di un gol senza celebrazione. Le amicizie che si sono protratte nel tempo. Le tragedie familiari di un’esistenza difficile. E poi,ancora calcio. I gol fatti e quelli sbagliati di un guerriero che non si risparmiava mai. Storie di un recente passato, ma anche grande attenzione al presente e uno sguardo lanciato verso il futuro.

Nel libro. Salvatore Bagni racconta Napoli, Maradona, il calcio. Successi, amicizie e tragedie a Ignazio Senatore, non trascurando nulla e mettendo, sempre, in evidenza il suo carattere gioioso e diciamo alquanto irriverente. Ha sempre combattuto tenacemente per il “ suo “ Napoli, facendosi anche dei nemici. E’ stato dirigente della squadra e quando ha lascaito l’incarico ed il “ suo “ Napoli, lo ha fatto con dignità, ma venendo spesso a gustarsi i veri amici e la “ sua “ Napoli.

Alberto Alovisi