GINO RIVIECCIO AL TEATRO AUGUSTEO CON “ CAVALLI DI RITORNO”

Successo di pubblico per  lo spettacolo : “Cavalli di Ritorno” – stavolta aggiornato con la dicitura 2.0 – riporta in scena al Teatro Augusteo fino al 5 maggio un Gino Rivieccio in gran forma, impegnato come attore e regista nel fil rouge dei ricordi, in una rievocazione di pietre miliari dello spettacolo televisivo, cinematografico e teatrale su cui è incentrato il testo scritto da lui stesso con Riccardo Cassini, Gustavo Verde e Gianni Puca. Il comune denominatore è fornito dallo smarrimento del cellulare di Rivieccio, di cui si impadronisce un hacker (interpretato in video dal comico Giovanni Esposito) che pretende dall’attore una serie di performances come forma di riscatto: questo spiega il titolo della pièce, giacchè il “cavallo di ritorno” è un estorsione rivolta a chi perde un bene e vuole recuperarlo dagli autori del ladrocinio. Tipologia di furto squisitamente made in Naples che, trattandosi di un cellulare, diventa ancora più pericolosa giacchè esso consente di entrare nella privacy, spesso compromettente, della vita di ognuno – come già svelato in un film di successo internazionale – poiché ne custodisce segreti, contatti, inclinazioni personali: sul palco, a coadiuvare il mattatore, anche Paola Bocchetti e Rosario Minervino che recitano e cantano con vivacità, dando vita a simpatici siparietti. Poiché il ladro minaccia di cancellare l’identità virtuale del malcapitato non solo dal web  ma dall’intero mondo dei contatti via Internet e di rovinargli la reputazione chiamando con proposte assurde i suoi amici più influenti, il protagonista diventa un burattino nelle sue mani, disperato dalla prospettiva e ansioso di recuperare il temibile strumento in cui è rinchiusa l’essenza della sua vita sociale: grande ironia nei commenti sui fatti di cronaca, di politica e di costume e formidabile la battuta “dopo i cavalli di razza, i cavalli dei pantaloni, i cavalli di Troia e i cavalli di battaglia ora dobbiamo occuparci dei Cavalli di ritorno”. Intenso il richiamo al varietà dei magnifici anni 50′ – 60′ che la Rai dell’epoca sapeva valorizzare con mitici conduttori come Corrado, Sandra Mondaini, Raimondo Vianello, Alighiero Noschese e Mike Bongiorno: commovente il brano più significativo di Filomena Marturano – sottolineato dalla musica di “Filumè” di Gianni Conte e dal caleidoscopico video con i visi celebri delle interpreti della Marturano, da Titina De Filippo a Lina Sastri, da Isa Danieli a Regina Bianchi, da Mariangela Melato a Sophia Loren – ed esilarante il contrasto con le trasmissioni Tv odierne di maggior richiamo come “C’è Posta per Te” in cui Rivieccio imita Maria De Filippi persino nella camminata, mentre intervista a Biancaneve sui personaggi delle favole, come tre porcellini o Pinocchio (assimilati a protagonisti della politica). Un divertimento elegante e mai sguaiato – com’è consuetudine di Rivieccio – per uno spettacolo distensivo, adatto alle famiglie, in cui scrosciano applausi a scena aperta e si ride tanto.

Alberto Alovisi