L’OBIETTIVO DI UN 60% DI RICICLO DEI RIFIUTI NEL SUD NEL 2025 SARA’ POSSIBILE

Dagli Stati Generali del Sud, per la raccolta differenziata di carta e cartone, promossa  a Napoli da Regione Campania e Comieco, arrivano proposte concrete per colmare il gap di raccolta differenziata tra le tre macro aree del Paese.

22 province in Basilicata, Calabria, Molise, Puglia e Sicilia, presentano ancora deficit rilevanti nella raccolta differenziata e saranno determinanti affinché l’Italia raggiunga gli obiettivi di riciclo fissati dalla Unione Europea.

 Per quanto riguarda carta e cartone l’incremento della raccolta differenziata al Sud consentirebbe di recuperare oltre 600.000 tonnellate di materiali che ancora finiscono nell’indifferenziata.

Si sono appena conclusi gli “Stati generali del Sud”, la due giorni organizzata da Regione Campania e Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) presso il Teatro San Carlo di Napoli e dedicata all’analisi della gestione dei rifiuti nel Mezzogiorno, con particolare riferimento alle possibilità di miglioramento della raccolta differenziata di carta e cartone.

Istituzione di strutture nazionali di controllo; monitoraggio costante; miglioramenti strutturali; informazione e formazione; gestione efficace ed efficiente delle gare d’appalto; progetti pilota e di ricerca sono alcuni dei 10 punti emersi come risultato finale di un dibattito durato due giorni tra istituzioni, imprese e addetti ai lavori con l’obbiettivo di proporre soluzioni concrete ai problemi che tutt’oggi si riscontrano nel Sud Italia.

Base di partenza della discussione lo studio “Potenzialità e ostacoli della raccolta differenziata nel Mezzogiorno” realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che riscontra una situazione di stallo in cinque regioni del Sud (Puglia, Basilicata, Molise, Calabria e Sicilia), dove troviamo ben 22 province con una raccolta differenziata complessiva al di sotto del 35%.

“Il ritardo non è dovuto a problemi di una singola filiera (essendo riscontrabile in tutti i comparti: dalla frazione organica passando per carta e cartone fino a vetro e plastica) ma piuttosto a difficoltà nell’organizzazione e nella gestione della raccolta differenziata in quanto tale.” – afferma Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – “Il rallentamento in queste cinque regioni e 22 province del Sud è talmente rilevante e il trend degli ultimi 10 anni così lento che senza un cambio di passo sarebbe estremamente arduo per l’Italia  rispettare gli obiettivi del nuovo pacchetto di direttive Europee sui rifiuti e la circular economy  e cioè il raggiungimento, entro il 2025, di un tasso di riciclo dei rifiuti urbani pari al 60% e dell’80% per alcuni rifiuti da imballaggio.”

I ritardi al Sud sono oggettivi ma disomogenei. Infatti sia i dati del 2015 che quelli dell’anno in corso, confermano, almeno per la raccolta di carta e cartone, che i risultati sono positivi.

“Le famiglie del Sud stanno dimostrando di essere pronte e disponibili a contribuire al successo della raccolta differenziata nelle loro regioni: lo dimostrano i dati della raccolta di carta e cartone che nei primi otto mesi dell’anno registrano una crescita del 10% (il doppio rispetto allo stesso periodo del 2015)”, dichiara Carlo Montalbetti Direttore Generale di Comieco. “Il potenziale è ancora enorme: parliamo di ulteriori 600mila tonnellate annue di materiali che ancora finiscono nell’indifferenziata, che si tradurrebbero in un guadagno per i Comuni di oltre 110 milioni di euro/anno tra corrispettivi economici riconosciuti da Comieco e minori costi di smaltimento. Per aiutare i comuni con deficit di raccolta a migliorare le proprie performance dal 2014 Comieco mette a disposizione due importanti fonti di finanziamento e di consulenza grazie ai circa 13 milioni di euro stanziati con il Banco Anci-Comieco e il Piano per l’Italia del Sud.”

L’obiettivo, pienamente raggiunto in questi due giorni di aperto confronto con amministratori, istituzioni e operatori del settore, è stato quello di individuare le strategie più efficaci per risollevare le sorti di alcune realtà nel Meridione necessarie per produrre un cambio di passo.

La raccolta di carta e cartone può rappresentare un importante fattore di traino di questo sviluppo perché attorno ad essa si sta consolidando quel patto civico tra gli enti locali e i settori industriali di impiego. Gli uni chiamati ad attuare efficaci politiche territoriali sotto il profilo dei servizi di raccolta, gli altri, operanti attraverso le rispettive filiere del recupero e del riciclo, tenuti a garantire il ritiro di quanto raccolto e l’impiego delle materie seconde nei propri cicli produttivi.

Per lo sviluppo di queste potenzialità la proposta scaturita dalla prima edizione degli Stati Generali del Sud è dunque quella di:

 

  1. Attribuire rilevanza nazionale al ritardo delle Regioni del Sud attraverso una struttura nazionale dedicata al recupero di tali ritardi nella gestione dei rifiuti;
  2. Effettuare un monitoraggio dei piani di gestione dei rifiuti urbani nelle Regioni del Sud ed elaborare indicazioni e indirizzi unitari ed efficaci attivando sistemi di rilevazione mensile dei dati di gestione dei rifiuti per ciascun comune;
  3. Migliorare l’utilizzo dell’impiantistica esistente per il trattamento delle frazioni dei rifiuti urbani raccolte separatamente e per la sua integrazione con potenziamenti e nuovi impianti;
  4. Puntare su raccolte differenziate di qualità;
  5. Attuare una campagna informativa e formativa straordinaria per il Sud coordinata e con fondi sia del Governo che delle Regioni;
  6. Prevedere un pacchetto di progetti pilota per incrementare le raccolte differenziate al Sud;
  7. Prevedere nelle gare per l’assegnazione della gestione dei rifiuti criteri di aggiudicazione stringenti e obbligatori per realizzare livelli avanzati di RD;
  8. Promuovere con le Università del Mezzogiorno progetti di ricerca per lo sviluppo della circular economy al Sud e incubatori di start up in materia;
  9. Proporre al Presidente della Repubblica di istituire o patrocinare un premio annuale in ogni Regione del Mezzogiorno per il primo Comune campione nel riciclo dei rifiuti;
  10. Prevedere commissari ad acta che a livello regionale predispongano programmi operativi da imporre ai soggetti gestori delle raccolte capaci di assicurare il ritiro e l’avvio al riciclo dei rifiuti raccolti separatamente.

Alberto Alovisi